Casse Edili

In Italia sono circa 120 le casse edili che operano in ambito provinciale o regionale. Oggi le attività svolte dalle casse edili si sono evolute e le casse, pur mantenendo la natura di enti privati, hanno iniziato ad assumere diverse funzioni di rilievo pubblico. Le casse edili sono degli enti paritetici bilaterali, cioè vengono costituite attraverso accordi tra i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro per gestire alcuni aspetti dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro per gli addetti del settore edile. I contratti collettivi nazionali di lavoro del settore edile prevedono per le imprese di questo settore l’obbligo d’iscrizione alla cassa edile. Si è parlato di contratti utilizzando il plurale perché nel settore dell’edilizia, esistono quattro diversi contratti collettivi nazionali di lavoro: 1- ANCE, 2- ANIEM-Confapi, 3- Artigianato, 4- Cooperazione, di cui parleremo su prossimi articoli. La scelta della cassa edile a cui iscriversi da parte dell’impresa, come è stato ricordato, è libera, anche se dovrebbe avvenire in funzione del contratto nazionale collettivo di lavoro applicato dall’impresa stessa. L’ISCRIZIONE OBBLIGATORIA Come già detto, ogni impresa che inizia la propria attività, deve iscriversi ad una cassa edile, così come si iscrive all’INPS e all’INAIL. Ad essa farà riferimento per il versamento dei contributi mensili. LE COMPETENZE PROVINCIALI O REGIONALI Nel caso in cui un’impresa inizi un cantiere al di fuori della propria provincia, per il quale è prevista una durata superiore a tre mesi, gli operai in trasferta dovranno essere iscritti o trasferiti presso la cassa edile della provincia in cui è stato aperto il cantiere. Nei casi invece in cui il cantiere dura meno di tre mesi, l’impresa dovrà solo segnalarne l’apertura alla cassa edile della provincia in cui il cantiere stesso è stato aperto.

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